Le conseguenze dell'assegno privo di clausola di non trasferibilità
Nel febbraio 2022 ho emesso un assegno di 6mila euro omettendo la dicitura “Non trasferibile”. La banca ha segnalato il fatto all’Ufficio antiriciclaggio il quale mi ha inviato un atto di contestazione di infrazione al Dlgs 231/2007. Nella contestazione mi veniva indicata la possibilità di far pervenire entro 30 giorni deduzioni difensive corredate da idonea documentazione e di richiedere audizione. Mi veniva inoltre indicata la possibilità di aderire, entro 60 giorni, all’oblazione mediante versamento di una somma di circa 1.200 euro. Entro il termine di 30 giorni ho inviato la mia memoria difensiva e la richiesta di audizione. In assenza di risposta da parte dell’ufficio, all’approssimarsi del termine dei 60 giorni, ho effettuato il versamento dell’importo a titolo di oblazione. Dopo circa 18 mesi dalla richiesta, l’Ufficio antiriciclaggio mi ha inviato un invito a presentarmi per l’audizione. Nel caso le mie argomentazioni difensive venissero accolte, potrò recuperare l’importo dell’oblazione? In caso negativo sarei titolato a richiedere un risarcimento per l’evidente ritardo nella risposta senza il quale forse avrei potuto evitare il versamento di quella somma?
Quesito con risposta a cura di
Luigi Ferrajoli
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