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Condominio

La divisione del giardino comune tra condòmini coeredi

Quattro fratelli hanno ereditato dai genitori una palazzina di 4 piani con annesso cortile e giardino condominiale. A sorteggio ognuno è diventato proprietario di un piano dell'edificio, restando invece pro indiviso e condominiale la restante parte (ossia il cortile interno e il giardino). Due fratelli, che non abitano nello stabile, vorrebbero che anche il giardino condominiale venisse suddiviso in parti uguali e che, sempre a sorteggio, ognuno divenisse proprietario della sua parte, facendone l'uso che ognuno vorrà. Vorrebbero, in pratica, che scomparisse il giardino e che questo diventasse, con gli opportuni interventi, parcheggio per auto creando posti auto scoperti. Gli altri due fratelli, che abitano nello stabile, sono contrari alla trasformazione del giardino in area con posti auto scoperti; in particolare, il fratello che abita al piano terreno avrebbe le auto parcheggiate davanti alle sue finestre con relativa immissione degli scarichi delle auto a danno suo e di chi abita al piano terra. I fratelli che non abitano nello stabile sostengono che le leggi e i regolamenti sono favorevoli alla loro richiesta e che adiranno alle vie legali per far sì che il giardino cambi destinazione e venga trasformato e suddiviso in parti uguali. Non sussistendo un condominio, in quanto per quattro unità non è obbligatorio, possono chiedere di costituirlo ricorrendo all'autorità giudiziaria e obbligando tutti al cambio di destinazione del giardino oppure, al contrario, ci vuole il consenso di tutti? I fratelli contrari al cambio d'uso come possono opporsi?

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