Il contante trovato dopo la dichiarazione di successione
Dopo la morte dell'ultimo genitore, un lavoratore dipendente, non sposato e figlio unico, ha trovato nell'abitazione del defunto una somma considerevole di denaro contante, di cui non conosceva l'esistenza. Egli vorrebbe, ora, versare tale somma sul proprio conto corrente, dichiarandone alla banca la provenienza, ai fini antiriciclaggio, e inserire lo stesso importo nella dichiarazione di successione, trattandosi di un valore superiore al 10% dell'imponibile ereditario. Nel caso di contestazione da parte dell'Erario (per palese incoerenza tra i redditi prodotti e la somma depositata in banca), l'inserimento della cifra rinvenuta nella dichiarazione di successione, insieme con la dichiarazione antiriciclaggio fornita alla banca, è sufficiente per dimostrare che non vi è stata alcuna evasione da parte del contribuente?
Quesito con risposta a cura di
Luigi Ferrajoli
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