Il familiare «aiuto portiere» va sempre retribuito
Sono un portiere di condominio e a breve andrò in pensione. Al mio posto di lavoro subentrerà mia moglie, alla quale vorrei dare il mio supporto professionale per spirito solidaristico, considerato che si tratta di uno stabile con circa 80 unità immobiliari. Al riguardo si è pensato di sottoscrivere un accordo con il condominio in cui si evidenzi che la prestazione dello scrivente non prevede il pagamento di una retribuzione. Quali sono i limiti di tale contratto di lavoro?
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