Fiscalità internazionale

    Un interpello per inquadrare lo sviluppatore all'estero

    LA

    Un contribuente italiano, dopo avere lavorato per anni in Italia come sviluppatore software per un'azienda informatica italiana, si è trasferito all'estero in un Paese extra-Ue, per lavorare come dipendente in un'azienda locale che sviluppa software applicativi e che non ha alcuna stabile organizzazione in Italia, operando solo nel Paese in cui ha la sede. Il contratto è a tempo indeterminato e, nel 2021, tale soggetto si iscrive all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero), soggiornando nel Paese estero per oltre 250 giorni all'anno. Avendo però in Italia il centro degli interessi (famiglia con figli a carico, mutuo e proprietà immobiliari), questo soggetto si considera residente in Italia per la legge italiana. Ai fini dei redditi di lavoro dipendente, che egli ritiene di dover dichiarare in Italia, ha sempre fatto riferimento alle retribuzioni convenzionali, in particolare al settore Industria (anche altre offerte di lavoro pervenute prima di partire per la stessa mansione prevedevano il contratto collettivo nazionale Metalmeccanici). Si chiede se lo sviluppo software (software applicativi) possa rientrare nei settori delle retribuzioni convenzionali e, nel caso, se si ritiene che il riferimento corretto sia quello al settore Industria.

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