I rimborsi chilometrici sulle trasferte dei volontari
Un'associazione sportiva è composta di soli volontari, alcuni dei quali eseguono trasferte nell’interesse della stessa. In particolare, si tratta di istruttori e tecnici (che compiono spostamenti per raggiungere il luogo degli allenamenti o quello delle gare), di amministratori (con spostamenti per raggiungere la sede sociale per le riunioni del direttivo, il luogo delle gare o altre destinazioni, per missioni autorizzate legate alle attività istituzionali dell’associazione, quali assemblee federali, corsi di formazione, convegni sullo sport) e di alcuni soci (i cui spostamenti in luoghi diversi avvengono per missioni autorizzate dal presidente per motivi legati alle attività istituzionali, quali ritiro/acquisto merci o attrezzi). A questi soggetti viene riconosciuta, in caso di utilizzo dell’autovettura personale, un’indennità chilometrica per importi non superiori alle tariffe Aci, e solo per i viaggi che comportano uno spostamento dal comune in cui è situata l’abitazione del diretto interessato a comuni diversi. Questo comportamento è corretto, oppure, per amministratori e/o soci, assume qualche rilievo, ai fini della trasferta, il comune in cui si trova la sede dell’associazione?
Quesito con risposta a cura di
Romano Mosconi
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