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1139 quesiti trovati
Redditi di lavoro autonomo
Se un genitore accredita a mezzo bonifico delle somme sul conto corrente del figlio libero professionista, queste vengono considerate come entrate e sono quindi soggette a tassazione?
Un medico ha appena aderito al concordato preventivo biennale 2024-2025. Nel 2025, il professionista costituirà una Stp (società tra professionisti) per l'esercizio della professione. In tal caso, egli decadrà dai benefici del concordato? E ciò varrebbe per entrambe le annualità, o solo per il 2025?
Un contribuente, nel 2023, opera in regime semplificato. Essendo uno psicologo, emette parcelle ai clienti con esenzione Iva ex articolo 10, comma 18, del Dpr 633/1972. Dal 1° gennaio 2024, questo soggetto opera sempre nel regime semplificato, emettendo parcelle fino al mese di giugno. Accorgendosi di avere i requisiti per applicare il regime forfettario, egli può emettere le nuove fatture con tale regime? Nel primo trimestre 2024 era stata emessa una parcella con Iva ed era stata presentata la liquidazione periodica (Lipe). Quale dei due regimi va applicato per l'anno 2024?
Un amministratore di condominio, in regime forfettario, ha assunto, a partire da ottobre 2024, una prima dipendente e, nel 2025, passerà a una gestione di contabilità ordinaria. Questo soggetto avrà accesso, nel 2025, alla cosiddetta maxi-deduzione per il costo del personale?
I medici iscritti all'Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri) hanno la possibilità - al momento di andare in pensione - di riscattare il 15% del montante contributivo accumulato, che, pertanto, non concorrerà alla determinazione dell'importo della pensione. In questo caso, il capitale così riscattato sarà assoggettato alla tassazione separata?
Un professionista, in regime semplificato, che accetta di aderire al concordato fiscale, potrà optare, qualora ne ricorrano le condizioni, per il regime forfettario in relazione alle stesse annualità?
Nel corso del 2024, aderendo al regime fiscale forfettario, sono state incassate, nella stessa data, molte fatture emesse nel 2023. Due di queste ultime sono sufficienti a superare il limite di 100mila euro. Si chiede se tutte le fatture che hanno determinato il superamento del limite vanno assoggettate all'Iva e a ritenuta. Le fatture che verranno incassate dal professionista successivamente, sia quest'anno che negli anni prossimi, in regime Iva ordinario, ma che sono state emesse, in regime forfettario, sia nel 2023 che nel 2024, saranno assoggettate sia a Iva che a ritenuta, mettendo in atto tutti gli altri adempimenti?
A un contribuente in regime forfettario, a seguito del calcolo elaborato in tema di concordato preventivo biennale, vengono chiesti componenti positivi pari a 89.858 euro. Nel 2024, questo soggetto supererà abbondantemente gli 85mila euro, per cui, nel 2025, egli passerà al regime ordinario. Risulta, pertanto, evidente la convenienza ad aderire alla proposta. Se il contribuente fatturerà più di 100mila euro, sarà comunque valida l'adesione al concordato? Nel 2024, egli dovrà comunque applicare l'Iva al superamento dei 100mila euro?
Un professionista ha recentemente acquistato un appartamento "in corso di definizione", per il cui completamento dovranno essere realizzati lavori edili. L'immobile, poi, una volta attribuita la categoria catastale A/10, sarà destinato a studio professionale. Le spese sostenute per i lavori saranno deducibili? L'Iva sarà detraibile? E il costo dell'immobile sarà ammortizzabile?
Un soggetto, in regime forfettario, ha partecipato a un bando Psr (programma di sviluppo rurale). Nel corso del 2024, tale soggetto ha ricevuto la prima tranche del contributo a fondo perduto senza la decurtazione della ritenuta del 4 per cento. Premettendo che il bando non rientra nella casistica dei ristori da Covid-19, che il contributo in questione viene inquadrato dal bando stesso come contributo in conto capitale e che non risultano informazioni in merito alla tassabilità, si chiede se le somme percepite debbano confluire in dichiarazione dei redditi.
Un'istruttrice sportiva vorrebbe aprire la partita Iva per lavorare con diverse società e associazioni sportive dilettantistiche. Fatti salvi tutti i requisiti di legge soggettivi, se aprisse la partita Iva aderendo al regime forfettario, questa persona avrebbe diritto alla “franchigia” di 15mila euro, prevista dall’articolo 36, comma 6, del Dlgs 36/2021 sui compensi percepiti? Di conseguenza, fino a tale soglia, sarebbe sostanzialmente esente da imposte? Lo stesso ragionamento vale per la franchigia Inps di 5mila euro?
Un professionista emette una fattura con sconto in fattura al 100% a un cliente. All’atto della riduzione del credito verso il cliente il professionista fornitore registrerà un credito d’imposta pari al 110% del corrispettivo ceduto, di cui il 10% quale provento finanziario. Secondo l’Oic la differenza tra il valore di iscrizione del credito tributario e il suo valore nominale dev'essere iscritta in quote costanti (e quindi riscontate), lungo il periodo di tempo in cui la legge consente di utilizzare il credito in compensazione, a conto economico nella voce "Proventi finanziari". Si chiede se anche il professionista debba riscontare tali importi oppure, in virtù proprio del fatto di essere un professionista (quindi soggetto che applica il criterio di cassa), non debba riscontare il provento finanziario ma considerarlo come reddito nell’anno della fatturazione.
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