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153 quesiti trovati
Banche e clienti
È prassi ormai consolidata che gli istituti di credito, per l’apertura del conto corrente, e i fornitori di utenze, per l’attivazione del servizio, chiedano alle società copia della visura camerale indicante l’inizio attività e, nel caso di società ancora inattiva, rifiutino l'apertura del c/c o l'attivazione del servizio. In realtà, è facilmente intuibile che una società neocostituita possa non iniziare subito l’attività, ma abbia bisogno di un c/c per le attività prodromiche all’inizio della stessa e, nel contempo, per iniziare l’attività, abbia preventivamente bisogno dell’attivazione delle utenze. Vorrei sapere se quanto preteso da banche e fornitori di servizi è espressamente richiesto dalla normativa oppure se si è in presenza di una forzatura di interpretazione che non fa altro che complicare la vita delle aziende.
Risiedo con mia moglie negli Stati Uniti e ho ricevuto dalla nostra ex banca italiana un assegno circolare cointestato, perché all'epoca dell'estinzione del conto ci addebitarono spese di chiusura errate. Non ho altri conti correnti in Italia e la somma è esigua, tanto che nessuna banca negli Usa accetta di cambiarlo. L'unica soluzione prospettata consiste nel versamento di tale assegno su un conto italiano cointestato. Questo implicherebbe che io e mia moglie si ritorni in Italia, si apra un conto per non residenti, si versi l'assegno, si ritirino i contanti e si chiuda il conto; i costi connessi, anche volendo considerare solo la semplice apertura e chiusura del conto, rendono l'operazione non conveniente, e a ciò si aggiunge il fatto che solo mia moglie potrebbe tornare in Italia. Che cosa si può fare per risolvere questa situazione?
Un privato intende presentare domanda di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, ex articoli 67 e seguenti del Dlgs 14/2019 (Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza), per un mutuo contratto durante il matrimonio e cointestato tra i coniugi (oggi ex). L'immobile oggetto di mutuo e relativa ipoteca è intestato al 100% al solo debitore istante. Dal momento che oggi i due coniugi sono divorziati, e non è pertanto applicabile una proposta di accordo "familiare", si chiede se risultano valide le seguenti ipotesi di soluzione: - presentazione di una sola istanza di accesso alla procedura da parte del debitore istante, con indicazione, nel piano, dell'intero debito verso la banca. In questo caso si chiede se sia fatta salva la possibilità di agire in via di regresso (con procedura civile extra sovraindebitamento) nei confronti del coniuge estraneo al piano, ma titolare del 50% del debito precettato; - presentazione, in caso di accordo tra i coniugi, di due istanze nelle quali entrambi indicheranno il 50% ciascuno del debito per mutuo.
Un conto corrente bancario - intestato a una società, nello specifico una Srl - gode, o meno, della garanzia di 100mila euro sulla somma depositata in caso di default della banca (procedura interna di salvataggio, bail in), al pari di un conto corrente intestato a una persona fisica?
Lo scorso mese hanno clonato la mia carta e mi sono visto addebitare la spesa per una una prenotazione online in un albergo che non era stata fatta da me. Il contenzioso con la società che gestisce la carta di credito non ha avuto esito positivo, perché mi è stato detto che il pagamento risulta eseguito da me, e addirittura con un riconoscimento biometrico. Inoltre, la banca, a sua volta, si è rifiutata di contestare l'addebito. Che cosa posso fare per ottenere il rimborso di quanto mi è stato sottratto?
A seguito del decesso del coniuge, titolare di un conto corrente, la banca mi chiede il versamento di 120 euro per rilasciare l’attestato relativo alla sussistenza del rapporto (un solo conto, con saldo al decesso di 600 euro circa). Tale documento è indispensabile per poter effettuare la successione. Lo stesso istituto pretende, inoltre, la firma e il censimento, nell’anagrafica della banca, del figlio del de cuius, che è chiamato all’eredità, ma vi ha rinunciato con atto sottoscritto in Tribunale e regolarmente registrato. Il comportamento e l’operatività della banca sono corretti?
Mio padre è deceduto ad aprile e, a seguito del decesso, il suo conto corrente è stato bloccato. Vorrei sapere se, per sbloccarlo, occorre presentare alla banca la dichiarazione di successione.
Vorremmo sapere se alla voce "costo emissione comunicazioni di legge cartacee annuali", addebitata dalla banca, si possa ovviare scegliendo di non ricevere tale comunicazione in forma cartacea, bensì per e-mail, oppure se c'è una disposizione legislativa non derogabile per cui almeno una volta l'anno il cliente debba ricevere tale comunicazione in forma cartacea al proprio recapito postale.
Un privato ha acquistato un immobile, da destinare ad abitazione, dalla società costruttrice, con accollo di una frazione di mutuo gravante sull'intera costruzione. Nell'atto di acquisto è stato riportato che la società venditrice ha stipulato con la banca un finanziamento fondiario a stato avanzamento lavori (Sal) a erogazioni differite, per garantire il quale è stata iscritta ipoteca sugli immobili. Inoltre, è stato specificato che l'acquirente ha pagato in parte con assegni e il residuo con accollo del mutuo, e che è subentrato in tutte le obbligazioni assunte da parte della società debitrice nei confronti della banca con il citato contratto di mutuo fondiario. La banca mutuante ha concesso l'accollo al privato acquirente con comunicazione tramite e-mail (contenente durata, tasso, oneri accessori) e addebita regolarmente le rate. Finora il privato mutuatario non ha ricevuto alcuna altra comunicazione dalla banca stessa. Il privato acquirente deve procurarsi anche il contratto di mutuo fondiario dell'impresa citato nella compravendita?
All'ex correntista di una banca, che a luglio 2002 ha estinto il proprio conto corrente, acceso a novembre 1991, è preclusa l'azione giudiziale per la restituzione di tutte le somme addebitategli in violazione dell'articolo 1283 del Codice civile (anatocismo)? E, a tal fine, valgono le formali diffide inviate alla banca prima dello scadere dei termini?
Da un atto di successione risultano un dossier titoli e un conto corrente. Gli eredi sono due: il marito della defunta, residente in Italia con un proprio conto corrente, e una figlia residente in Spagna. L'intenzione degli eredi è quella di spartirsi a metà il saldo di conto corrente, facendo transitare le due quote del 50% sui rispettivi conti, così come di spartirsi a metà i titoli (Btp), trasferendoli al 50% sui rispettivi depositi titoli, accesi uno in Italia e uno in Spagna. Se per il conto corrente penso sia sufficiente un bonifico, come per il giro titoli sul dossier acceso in Italia, il trasferimento titoli in Spagna è possibile?
Vorrei avere ragguagli sulla correttezza della procedura adottata da una banca che - nel trasferimento di un conto corrente e e relativo dossier titoli provenienti da due distinte banche online, intestati solo a me e confluiti in un nuovo conto corrente e dossier titoli, cointestati con le mie due figlie - ha venduto Btp e poi li ha ricomprati sul mercato, ai prezzi correnti, senza alcun preavviso e senza alcuna autorizzazione. Questa operazione mi ha procurato una perdita economica e una rilevante minusvalenza, e chiedo se posso fare reclamo.
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