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166 quesiti trovati
Banche e clienti
Il conto corrente di un defunto ha un saldo vicino allo zero. Per vari impedimenti, gli eredi, pur avendo presentato la dichiarazione di successione, non adempiono alla chiusura di tale conto. La banca è già in possesso del certificato di morte del defunto e della dichiarazione sostitutiva per uso successione, presentati da uno degli eredi. Vista la mancata partecipazione degli stessi, quali procedure può o deve mettere in atto l'istituto di credito per chiudere comunque il conto corrente ed evitare che il saldo vada in negativo?
Un soggetto, avendo percepito esclusivamente redditi di capitale (dividendi), sottoposti a ritenuta a titolo di imposta, non è obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui tale soggetto abbia bisogno di un mutuo per l'acquisto di un immobile, e quindi la banca chieda la dichiarazione dei redditi, come fa l’interessato a dimostrare il possesso del reddito di partecipazione (dividendi), se non è obbligato a presentare la dichiarazione?
Una vedova senza figli aveva concesso ai tre nipoti la delega sul suo conto corrente. Dopo alcuni anni, ha conferito una procura generale ad amministrare a uno solo dei tre nipoti delegati. In occasione della registrazione della procura nella filiale bancaria dove risulta aperto il conto corrente, per ottenere l’home banking, vengono cancellate unilateralmente dall’istituto di credito le deleghe dei due nipoti che non hanno ricevuto la procura dalla zia, peraltro senza darne comunicazione al nipote presente o agli altri due. Il comportamento della banca è stato corretto? La procura elimina le deleghe precedentemente concesse? In caso di risposta negativa, si può chiedere il ripristino delle due deleghe senza firma della zia, in quanto quest'ultima è molto anziana e ha difficoltà a spostarsi? L’impiegato ha suggerito di inserire nuovamente le deleghe con la firma del procuratore, ma si ritiene che la procura non consenta al procuratore di dare deleghe sul conto corrente.
Tramite posta elettronica, ho effettuato la prenotazione di una camera d’albergo, fornendo, su richiesta dell’esercente, il numero della mia carta di debito, la data di scadenza e il nominativo dell’intestatario (ma non il numero di sicurezza a tre cifre, riportato sul retro). Prima del check-in, l’albergo ha effettuato l’addebito dell’intera somma, anziché operarne il semplice blocco a titolo di garanzia, come avvenuto in casi analoghi. Ho chiesto delucidazioni in merito e l’esercente ha spiegato che la prenotazione era stata effettuata entro 48 ore dalla data del soggiorno, e che per questo motivo - anche in caso di disdetta del cliente - sarebbe stata addebitata l’intera somma. Dato che le direttive della Banca centrale (Mifid e simili) impongono parametri stringenti per quanto attiene ai pagamenti online (per esempio l'utilizzo di token e codici di sicurezza per autorizzare un'operazione), come è possibile che i dati forniti all'esercente, da soli, consentano a chiunque di prelevare denaro dal conto? La procedura adottata dall’esercente è regolare?
Vorrei sapere come e dove posso cambiare corone norvegesi, andate fuori corso, per un controvalore di circa 10mila euro.
Mi sono recato in un ufficio Poste Italiane per fare un bonifico in contanti (300 euro) a favore di un esercente di commercio. L'impiegato mi ha detto che, qualora avessi voluto fare un bonifico in contanti, sarei dovuto andare in banca, in quanto negli uffici di Poste Italiane si poteva fare ricorso solo a mezzi di pagamento elettronici. Vorrei sapere come mai, a fronte della presenza di un intermediario finanziario che garantisce la tracciabilità dell'operazione, in Poste Italiane non è consentito effettuare tale operazione.
Il liquidatore di una società a responsabilità limitata ha raggiunto un accordo con la banca per il saldo e lo stralcio del debito. La banca chiede la sottoscrizione del questionario di adeguata verifica, che il liquidatore rifiuta di sottoscrivere poiché si tratta di un importo di 15mila euro. La richiesta della banca è corretta? Quando scatta l'obbligo di sottoscrizione del questionario?
Detengo un conto corrente cointestato, con dossier titoli, aperto in un istituto di credito. Alcuni titoli sono intestati rispettivamente all'uno e all'altro cointestatario, mentre altri sono indicati come "al portatore". Potrei trasferire i titoli al portatore verso un altro conto titoli, intestato solamente a me? Questi titoli verrebbero venduti e ricomprati da una delle due banche o verrebbero trasferiti normalmente, come se si trattasse di due conti titoli intestati alla stessa persona? Il mio dubbio è dato anche dal fatto che - sempre "al portatore" - è presente un BTp valore, per il quale è previsto un bonus se lo si detiene fino a scadenza; in questo caso, nell'ipotesi di trasferimento con vendita e riacquisto, perderei il bonus?
A seguito di mancati pagamenti di cinque cartelle, l'agenzia delle Entrate si è attivata per il pignoramento di un conto corrente di una società a responsabilità limitata. Nello stesso giorno di notifica del procedimento si è proceduto a effettuare la domanda di rateizzazione; avendola ottenuta, è stata pagata la prima rata. Per avere la disponibilità del conto corrente, che cosa va comunicato alla banca?
Mia moglie e io abbiamo un conto corrente bancario. Al momento dell'apertura, in banca ci avevano detto che la cointestazione poteva riguardare un un massimo di tre persone. Trascorsi alcuni anni, abbiamo chiesto di aggiungere come intestatario nostro figlio, diventato nel frattempo maggiorenne, ma la banca sostiene ora che questo non si può fare, affermando che dobbiamo chiudere il conto con due intestatari e aprirne un altro, che possiamo intestare a tre persone. Qual è il parere dell'esperto?
Ho stipulato un mutuo fondiario ipotecario per la ristrutturazione di una casa. In base allo stato di avanzamento lavori (Sal) della ristrutturazione, l'istituto mutuante ha effettuato due distinte erogazioni (che hanno coperto una parte della somma mutuata). Dalle date delle due erogazioni, si è convenuto un periodo di preammortamento che doveva durare fino all'erogazione finale della somma mutuata. Da quest'ultima erogazione sarebbe partito l'ammortamento. In realtà, la ristrutturazione della casa è terminata prima della (e senza la) erogazione finale. L'ammortamento non è mai partito. Quanto può durare, in un mutuo fondiario ipotecario, il periodo di preammortamento?
Ho fatto un acquisto online mediante carta di credito estera, che è stata accettata. Dopo qualche giorno ho ricevuto una mail del seguente tenore: «Gentile cliente, la contatto in merito al suo ordine, la banca richiede, per i pagamenti effettuati con carta di credito estera e spediti in Italia, il documento di identità del proprietario della carta e di chi riceve la merce e foto della carta con cui effettua il pagamento con le ultime 4 cifre visibili. Attendiamo un suo riscontro per poter evadere l’ordine». Chiedo all'esperto se questa richiesta è lecita e se sono tenuto a fornire i dati in questione.
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