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13 quesiti trovati
Lavoro autonomo e partite Iva
Nel corso del mese di dicembre 2022, ho cessato il mio rapporto di lavoro (presentando dimissioni volontarie) e ho aperto la partita Iva. Nell'anno precedente ho percepito redditi da lavoro dipendente inferiori a 30.000 euro e, nel rispetto degli altri requisiti, ho potuto applicare il regime forfettario. Nel 2022 ho percepito redditi di lavoro dipendente di importo superiore a 30.000 euro. Ai fini dell'applicazione del regime forfettario per il periodo di imposta 2023 non ci sono particolari problemi, in quanto, nel rispetto dei requisiti di legge, la causa ostativa non rileva, perché ho cessato il rapporto di lavoro nell'anno precedente (2022) a quello di applicazione del regime (2023). Nel gennaio 2023, poi, ho percepito le ultime spettanze inerenti al rapporto di lavoro dipendente (che formano quindi reddito, a norma degli articoli 49 e 50 del Tuir, Dpr 917/1986) oltre che il Tfr (trattamento di fine rapporto) soggetto a tassazione separata. Alla luce di ciò, posso applicare il regime forfettario nel 2023, pur avendo ancora percepito redditi da lavoro dipendente, legati al rapporto ormai cessato nel 2022? Specifico che nel 2022 non ho percepito alcun reddito di pensione e che, al 31 dicembre 2022, non ho avuto alcun altro rapporto di lavoro.
Se ho erroneamente emesso due fatture elettroniche nel mese di gennaio 2023 nel regime ordinario (con Iva e ritenuta d'acconto) anziché emetterle con il regime forfettario, posso ancora ravvedere il comportamento nel mese di gennaio emettendo due note di credito a storno totale delle suddette fatture e riemetterle con il regime forfettario?
Un soggetto forfettario, che nel 2022 ha superato il limite dei 65mila euro ma è rimasto entro il limite degli 85mila euro, può, nel 2023, restare nel regime forfettario?
Il quesito verte sulla possibile applicazione del regime forfettario. Chiedo se è corretta la seguente interpretazione. Per legge il regime forfettario è un regime “naturale”, ma non obbligatorio, e, quindi, chi ha optato per il regime ordinario deve sottostare al vincolo triennale di persistenza nello stesso. Pertanto: 1) se un contribuente, nel 2021, aveva fatturato meno di 65.000 euro, e nel 2022 ha optato per il regime ordinario, indipendentemente dal fatturato del 2022, ora se lo deve tenere fino al 2024; 2) se un contribuente, nel 2021, aveva fatturato più di 65.000 euro, e nel 2022 era obbligato ad adottare il regime ordinario, ma nel 2022 ha fatturato meno di 85.000 euro, dal 2023 può optare per il regime forfettario.
Un professionista, che inizia l'attività nel 2023, è obbligato al rilascio di fatture elettroniche già dal 2023, oppure, per emetterle, può attendere il 2024?
L'eventuale uscita in corso di anno 2023 dal regime forfettario per superamento dei 100.000 euro come verrà disciplinata ai fini reddituali? Si procederà ad una tassazione ordinaria anche per il periodo in cui il soggetto si è avvalso della fatturazione in regime forfettario? In questo caso sarà possibile portare in deduzione i costi sostenuti nel corso del 2023?
Un lavoratore autonomo, che ha aperto la partita Iva a settembre 2022 (e non ha dichiarato redditi da lavoratore autonomo per gli anni 2020 e 2021), può applicare la flat tax incrementale nonostante non abbia un triennio 2020-2022 "completo" di riferimento, considerando quindi come "maggiore" reddito, ai fini del confronto con il reddito 2023, quello conseguito da settembre a dicembre 2022?
Un'estetista in regime forfettario assume in locazione da un privato un locale per l'esercizio della propria attività. Con il consenso del proprietario scritto nel contratto, l'estetista intende locare un vano dell'immobile ad un collega. Stante il regime fiscale del forfait dell'estetista, questa deve assoggettare a Iva il canone di sublocazione (stipulando un contratto di sublocazione assoggettato a Iva) ed emettere fattura con Iva al sublocatario, oppure no?. Oppure no?
Un lavoratore autonomo, con partita Iva dal 2020, sta esercitando attività di consulenza e fino ad ora ha applicato il regime ordinario di contabilità. Dal 2023 vuole intraprendere anche l'attività di affittacamere per un'abitazione che possiede in Sardegna, e sempre dal 2023 vorrebbe passare al regime di flat tax che sarebbe il suo naturale. Per quanto tempo potrà applicare l'aliquota agevolata del 5% sui redditi prodotti nelle due attività a partire dal 2023? Due o cinque anni?
Un piccolo imprenditore ha aperto la partita Iva a marzo 2022. Egli aveva tutti i requisiti per essere considerato "start up" forfettario al 5%. Tuttavia, per mera inesperienza del tributarista che lo seguiva, ha emesso fatture assoggettandole a Iva. Si chiede se nel 2023, passando al regime forfettario, questo imprenditore potrà applicare la sostitutiva al 5% per i rimanenti quattro anni.
Un forfettario, che nell'anno 2023 fa ricavi per 150.000 euro, nel 2024 va nel regime con Iva. Se nel 2024 rispetta i requisiti per rientrare nel regime forfettario, può ri-applicarlo nel 2025 oppure, una volta usciti, non si può più rientrare?
Un medico (ospedaliero) desidera aprire la partita Iva per visite specialistiche diverse da quelle per cui è/è stato dipendente. Vorrebbe optare per il regime forfettario, ma nel corso del 2022 è stato dipendente (con reddito annuo superiore a 30.000 euro) per una frazione d'anno, e nel 2023 (a decorrere da gennaio) avrà un nuovo contratto di lavoro dipendente (sempre con reddito annuo superiore a 30.000 euro). Se la verifica dell'esistenza del lavoro dipendente viene effettuata al 31 dicembre 2022 (come si ritiene suggeriscano le circolari/risoluzioni delle Entrate), risulta che il medico a tale data non è lavoratore dipendente. In questa situazione, potrà aprire la partita Iva con regime forfettario nel corso del 2023?
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