Commercio e artigianato

    Produzione e vendita di beni, attenzione alla «prevalenza»

    Una società artigiana in nome collettivo, con una decina tra dipendenti e soci lavoratori, esercita la lavorazione del legno (produzione di serramenti) con codice Ateco 162310, stipulando con i privati contratti di appalto, che prevedono la cessione e posa dei manufatti. Assieme con i beni di propria produzione, la società commercializza anche prodotti acquistati da terzi (sempre serramenti o affini) aventi la stessa destinazione. Nel corso del tempo, questo secondo genere di beni ha generato un volume di affari pari ai due terzi del fatturato. All’azienda può essere contestata la qualifica di "artigiana", essendo nettamente prevalente la componente commercializzata rispetto a quella prodotta? C'è il rischio che le vengano revocati i benefici tipici dell’artigianato? Si potrebbe rientrare nel campo della multiattività (con il codice 162310 per la produzione, e il codice 475320 per il commercio), considerando comunque sempre il codice 162310 come codice principale (essendo quello che appare in Camera di commercio) oppure va indicato il codice 475320 come attività primaria e l’altro come attività secondaria, adottando l’Isa (indice sintetico di affidabilità) del codice prevalente?