Onlus, serve il codice fiscale di chi invia soldi all'estero
Di recente, il rappresentante di una Onlus ha trasferito contanti per conto della medesima. Il denaro sarà utilizzato in Etiopia, dove opera la Onlus, sulla base di un progetto approvato per erogazione di beneficenza. In questa occasione si è rilevato che la modulistica predisposta dall’agenzia delle Entrate, concernente l’esportazione di valuta, è stata modificata, e una variazione riguarda anche le associazioni non riconosciute e per gli enti del terzo settore (Ets) privi di partita Iva, in quanto enti non commerciali (Enc). Infatti, il programma informatico utilizzato dall’agenzia delle Dogane chiede, sia per le persone giuridiche che per i privati, la partita Iva oppure il codice fiscale, il quale però viene accettato solo se corrispondente a una persona fisica. L’indicazione di un codice fiscale solo numerico, di undici cifre, non viene accettata, rendendo impossibile evidenziare il nome del soggetto (Onlus, Ets o altro Enc) per conto del quale una persona fisica sta effettuando l’operazione di esportazione. Come mai sussiste tale incongruenza?
Quesito con risposta a cura di
Romano Mosconi
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