L'impresa non finisce i lavori: come si tutela il contribuente
Un contribuente ha sottoscritto, a marzo 2022, un contratto di appalto con “sconto in fattura” per opere che fruiscono del superbonus del 110% su un immobile di proprietà, funzionalmente autonomo e con ingresso indipendente. Al 30 settembre e al 21 dicembre 2022 sono stati completati i rispettivi Sal (stato avanzamento lavori) al 30 e al 60 per cento, asseverati, trasmessi e acquisiti dall'agenzia delle Entrate, generando crediti d’imposta per la ditta fornitrice. Attualmente il cantiere, dove sono state realizzate solo in parte le opere residue, è fermo e abbandonato da mesi. Si chiede come si configura, al fine di evitare sanzioni, la posizione del contribuente nei confronti dell'agenzia delle Entrate, e quali iniziative può intraprendere a sua tutela nel caso di non completamento dei lavori, qualora: - il contribuente chieda di risolvere il contratto per accertato inadempimento dell’appaltatore a seguito dell’abbandono del cantiere, resosi così inagibile e, soprattutto, carente delle minime misure di sicurezza (più volte certificate dalla Direzione lavori), che determinano il diniego delle detrazioni fiscali (articolo 4, lettera d, del Dm Economia e Finanze 18 febbraio 1998); - la ditta dichiari fallimento.
Quesito con risposta a cura di
Silvio Rivetti
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