Previdenza e pensioni

    Il contributo a fine solidaristico escluso dal montante contributivo

    Sono sempre stato iscritto all'Ago (Assicurazione generale obbligatoria) come lavoratore dipendente del settore privato. Per molti anni la mia retribuzione annua è risultata superiore alla prima fascia di retribuzione pensionabile. Di conseguenza, ho subìto un prelievo aggiuntivo sulla mia retribuzione, pari all'1%, per effetto del superamento della prima fascia di retribuzione pensionabile, in base a quanto previsto dall’articolo 3-ter del Dl 384/1992. Da una verifica del documento di ipotesi di pensione Inps, ho notato che i contributi aggiuntivi trattenuti dal datore di lavoro nel corso degli anni, non sembrano essere stati considerati ai fini del calcolo dell’assegno pensionistico, in riferimento alle varie componenti della pensione (quote «A», «B», «C» e «D»). Per quale motivo il contributo aggiuntivo dell'1 per cento, trattenuto dal mio stipendio e versato in aggiunta alla normale aliquota contributiva del 9,19% a carico del lavoratore, non viene considerato nel calcolo della pensione, né nella componente retributiva né in quella contributiva? Qual è la logica o la normativa che giustifica l’esclusione di tale contributo «extra» dal computo finale dell’importo pensionistico?