I presupposti necessari per il silenzio-assenso
Nei tempi previsti e nei modi indicati dalla legge, presentammo domanda al Comune in relazione a un fabbricato che aveva tutti i requisiti per ottenere la successiva concessione in sanatoria (legge 326/2003). Dopo avere pagato gli oneri previsti, entro il 2004, e dopo aver integrato la pratica con perizie e altri atti al tempo necessari (sino al 2005), tutto è rimasto fermo per 16 anni.Oggi ci siamo rivolti al Comune per definire la richiesta in sanatoria e l'ente - dopo tutti questi anni di silenzio - ci chiede, a integrazione di un versamento che in origine era di 690 euro circa (di cui purtroppo non troviamo la copia), una penale di 2mila euro e il pagamento di 18 anni di tributi arretrati (Ici/Imu, tassa rifiuti e acqua) con relative more.L'ente locale ha comunicato che, se non paghiamo tutto entro 30 giorni, non rilascia la concessione. È una pretesa legittima? Non dovrebbe essersi formato il silenzio-assenso, oppure non dovrebbe essere intervenuta la prescrizione?
Quesito con risposta a cura di
Pasquale Mirto
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