I beni posseduti dal defunto in seguito a una divisione
Un soggetto, coniugato e in regime di comunione dei beni, era comproprietario, insieme con la madre e i fratelli, di fabbricati e terreni ricevuti in eredità. Egli aveva chiesto di uscire dalla comunione ereditaria e gli altri comproprietari, aderendo alla richiesta, avevano liquidato la sua quota, attribuendogli un fabbricato e alcuni terreni. Il valore di questi beni era, però, superiore al valore della quota che gli spetta, per cui tale soggetto aveva dovuto pagare un conguaglio. Successivamente, egli è morto e si è aperta la sua successione. Il fabbricato e i terreni a lui assegnati a suo tempo vanno inseriti in successione per l’intero, in quanto suoi beni personali, oppure ricadono nel regime della comunione legale dei beni con il coniuge, e quindi vanno inseriti in successione per la quota di un mezzo? La situazione sarebbe diversa se non si fosse pagato alcun conguaglio?
Quesito con risposta a cura di
Vincenzo Pappa Monteforte
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