Conformità: visto «leggero» con un controllo formale
Con il visto di conformità, il professionista è tenuto a verificare l’autenticità del documento presentato dal contribuente? Poniamo il caso dell'apposizione di un visto su un modello 730 nel quale sono presenti ritenute certificate da una Cu (certificazione unica) presentata in forma "cartacea" dal contribuente, che, tuttavia, a seguito di interrogazione sul cassetto fiscale, non risulta mai essere stata spedita dal sostituto d'imposta. Il professionista (o il Caf) deve verificare l'autenticità del documento, ad esempio chiedendo una ricevuta di spedizione telematica, un numero di protocollo, un'attestazione da parte del sostituto d'imposta? Oppure può prendere per buono quanto consegnato dal contribuente, omettendo ulteriori controlli, senza incorrere in sanzioni per visto infedele nel caso in cui il documento si riveli non spedito telematicamente o, in casi ancor più gravi, falso?
Quesito con risposta a cura di
Tommaso Landi
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