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109 quesiti trovati
Redditi di partecipazione e di capitale
Nella regolarizzazione del valore delle rimanenze finali al 31 dicembre 2022, la tassazione del maggior valore iscritto sconta l'imposta sostituiva del 18 per cento. Si ritiene che per i soci delle società di persone questo maggior valore non costituisca reddito imponibile al momento del prelievo. Tale interpretazione dovrebbe essere applicata anche nel caso di società di capitali, le quali vanno a distribuire ai propri soci l’importo netto di questo adeguamento senza applicazione dell’ulteriore imposta sostitutiva sui dividendi, pari al 26 per cento. Cosa ne pensa l'esperto?
Una Snc era composta da quattro soci. Il socio A possiede il 40% delle quote e i soci B (coniuge di A), C (figlio di A) e D il 20% ciascuno. La partecipazione agli utili e alle perdite è in proporzione alle quote sociali. Il 7 dicembre 2023 è deceduto il socio A, lasciando come erede testamentario C per le proprie quote sociali. Va detto che il socio B era coniuge di A. Nessun atto di prosecuzione o di modifica dei patti sociali è stato fatto prima del febbraio 2024, e il verbale di pubblicazione del testamento è stato redatto a gennaio 2024. Si chiede con quali percentuali verrà ripartito fra i soci superstiti l’utile fiscale relativo al 2023.
Una Srl trasparente ha la compagine sociale composta da due soci in misura paritetica. A dicembre 2023 uno dei due soci è deceduto. L'esercizio sociale chiude al 31 dicembre 2023 e a tale data la dichiarazione di successione non è definitiva. Come viene attribuito il reddito imponibile del periodo d'imposta 2023? Al solo socio esistente al 31 dicembre al pari delle Snc?
Nel 2024 verrà ceduta la partecipazione detenuta da un persona fisica in una Sas, la cui valutazione (per effetto della cessione di un immobile che avverrà prima della cessione della partecipazione) sarà inferiore a quanto periziato al 1° gennaio 2024. È possibile rivalutare parzialmente la partecipazione pagando il 16% su un valore inferiore rispetto al valore di perizia? Ipotizzando un valore di perizia di 500mila euro, è possibile pagare su un valore di 300mila (calcolando il minor valore a causa della vendita del suddetto immobile?
A dicembre 2023, una persona fisica, fuori dall'esercizio d'impresa, conferisce, in una holding unipersonale pura di nuova costituzione, il 100% delle quote possedute in una Srl commerciale. Qualora, a giugno 2024, la Srl distribuisse dividendi, è corretto ritenere che la holding potrà conseguire la detassazione al 95 per cento, in base all'articolo 89 del Dpr 917/1986 (Tuir), anche se la partecipazione è detenuta da meno di 12 mesi,?
Nel 2022, la nostra società ha liquidato la quota a un socio, a fronte del suo recesso. La somma è stata liquidata nei termini di legge, tassando l'importo di valutazione della quota stessa al 12,50 per cento, così come previsto, appunto, per l'anno 2022. A seguito della liquidazione, il socio ha agito nei confronti della società, ottenendo solo a fine 2023 una valutazione superiore della quota in precedenza posseduta. La società si trova, dunque, tenuta a versare l'importo eccedente, in un'annualità diversa da quella del recesso, e con una diversa percentuale di tassazione, che per il 2023 è aumentata al 26 per cento. Per la quota liquidata nell'anno 2022, dev'essere mantenuta la tassazione al 12,50 per cento - e, per il solo importo eccedente risultato dall'esito della perizia, dev'essere considerata la nuova tassazione al 26 per cento - oppure la quota liquidata del 2022 deve considerarsi un acconto, e dunque l'intero importo della liquidazione dev'essere tassato al 26 per cento?
Una Srl, in regime di trasparenza, ha un socio proprietario del 15% del capitale, il quale, da statuto, ha diritto soltanto al 5% degli utili. In vista di una cessione della sua quota, il socio intende rivalutare la propria partecipazione. Posto che la perizia del commercialista valuterà l'intero patrimonio sociale (che inevitabilmente sarà condizionato dagli utili a oggi non distribuiti), si chiede se la rivalutazione debba essere calcolata sul 15% del valore di perizia oppure sul 5% di tale valore.
A fine 2021, una cooperativa di produzione e lavoro a mutualità prevalente deliberò un aumento gratuito del capitale sociale attraverso i ristorni per tutti i soci lavoratori. Nel rispetto della legge 178/2020, di Bilancio per il 2021, al momento del passaggio furono versate, tra l'altro, le ritenute alla fonte pari al 12.50% dei ristorni. A distanza di due anni, e tenuto conto che i bilanci successivi hanno chiuso in utile, in sede di assemblea dei soci si pensa di deliberare la restituzione di una parte di capitale sociale ai soci, abbassandone di fatto l'importo complessivo. Si ritiene che la cooperativa abbia un discreto capitale netto tra riserve indivisibile e legale. La restituzione di parte di quote ai soci (si tratta di meno di 5mila euro per socio, e con una ristretta base societaria), dopo l'eventuale delibera, comporta il pagamento di qualche imposta?
Una persona fisica, con cittadinanza italiana ma residente nel Principato di Monaco, ha operato nel 2023 la rivalutazione della sua partecipazione in una Srl con sede in Italia. Successivamente ha ceduto la partecipazione al valore rivalutato risultante dalla perizia di stima, senza conseguire alcuna plusvalenza né alcuna minusvalenza. Si chiede se, in capo al contribuente (non residente in Italia), sussistono obblighi dichiarativi con riferimento alle operazioni di rivalutazione e di successiva cessione della partecipazione.
Nel 2021, una Srl, agenzia di commercio per mobili, entra in regime di trasparenza. Negli esercizi 2021 e 2022, la società prosegue ad accantonare gli utili maturati al fondo di riserva straordinario. Nel 2023, avendo deciso di distribuire ai soci 30mila euro di dividendi, la Srl può prelevare dalla riserva straordinaria gli utili maturati per trasparenza negli ultimi due esercizi, oppure è obbligata a distribuire prima gli utili accantonati (sempre imputati a riserva straordinaria) anteriormente al 2021 e pagare l'imposta sostitutiva del 26 per cento? Inoltre, alla fine dei due esercizi (2021 e 2022), i crediti maturati dalla Srl con le ritenute d’acconto applicate sulle fatture di vendita ai clienti per provvigioni sono state girati per trasparenza ai soci nei rispettivi modelli Redditi Pf e, di conseguenza, è stato redatto il verbale di distribuzione utili all’ufficio dell’agenzia delle Entrate. Tale procedura è corretta?
Vorrei sapere se un trust ex legge "dopo di noi" (n. 112/2016), dedicato esclusivamente a un disabile grave, fruisce di quanto previsto dall'articolo 1, commi da 44 a 47, della legge di Bilancio per il 2021 (n. 178/2020) in merito alla percentuale di imponibilità dei dividendi percepiti.
Una società in nome collettivo in contabilità semplificata, in liquidazione dal 2015, deve redigere il bilancio finale, con residuo attivo da assegnare ai soci (persone fisiche). Per il 2023 (dal 1° gennaio alla data di chiusura), la Snc realizza un utile a seguito della vendita di un immobile strumentale, che verrà tassato in capo ai soci per trasparenza (quadro RH). L’importo assegnato a ogni socio è superiore al reddito imputato per trasparenza nel 2023 all'interno del quadro RH. Durante la fase di liquidazione, i soci hanno dichiarato nel quadro RH utili (non distribuiti) nonché, in alcuni periodi, redditi minimi, poiché la società non è risultata operativa. Gli utili per i periodi anteriori alla messa in liquidazione sono stati distribuiti ai soci. Ai fini del costo fiscale della partecipazione, si possono sommare, oltre ai redditi/perdite dichiarati in RH nei periodi di liquidazione, anche i redditi minimi? In quale rigo della dichiarazione dei redditi va indicata l’eventuale eccedenza/perdita?
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