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8 quesiti trovati
Accertamento e Riscossione
Un agente di commercio ha inserito nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2015 la ritenuta di acconto operata su una fattura, senza essere in possesso della relativa certificazione da parte del committente. Si precisa che l’incasso della medesima fattura è stato realizzato al netto della ritenuta stessa. L’agenzia delle Entrate, a seguito di richiesta documentale, verificata l’assenza della certificazione, ha recuperato la somma, emettendo dapprima un avviso bonario e poi la cartella di pagamento. La certificazione viene poi rilasciata l’anno successivo, il 2016, senza che il contribuente la indichi nella dichiarazione corrispondente. È possibile chiedere l’annullamento della cartella, decorsi i termini per l’impugnazione? Qualora la risposta fosse negativa, vi è qualche altro strumento idoneo allo scopo?
Per una cartella dell'agenzia delle Entrate-Riscossione del 2018, ho già pagato le rate fino a gennaio 2023. Se faccio domanda per la rottamazione quater, gli interessi che mi vengono tolti si riferiscono al totale della cartella iniziale o soltanto alle rate residue?
Iva
Per l'anno d'imposta 2011 il controllo automatizzato della dichiarazione Iva - presentata, ex articolo 54-bis del Dpr 633/72 - ha disconosciuto il credito riportato dall'esercizio precedente, in quanto la dichiarazione Iva per l'anno 2010 è stata omessa. Alla comunicazione di irregolarità è seguita la notifica della cartella di pagamento che non è stata impugnata nei 60 giorni successivi. È ancora possibile chiedere il riconoscimento del credito Iva, producendo tutta la documentazione (fatture e registri), e, di conseguenza, lo sgravio della cartella? Oppure la cartella andava impugnata entro i 60 giorni dalla notifica?
Un po' di tempo fa ho chiesto all'Esperto risponde se fosse fondato il principio secondo cui il silenzio dopo 220 giorni dalla richiesta di annullamento di una cartella ex Equitalia - contestata per decorrenza dei termini di notifica (cinque anni, trattandosi di una multa stradale) - corrispondesse ad assenso. Avendo ricevuto risposta affermativa, corredata dai riferimenti di legge, ho dunque inoltrato sollecito di annullamento. Adesso, visto che siamo di nuovo in fase di definizione agevolata, mi vedo ancora recapitare un'intimazione di pagamento per la stessa cartella, come se tutta la corrispondenza in essere fosse servita a nulla. Cosa dovrei fare? Premetto che la cartella è di 1.200 euro e sinceramente mi infastidisce fare sempre la parte della persona onesta, ma con poche risorse, che alla fine paga pur di non impelagarsi in un guazzabuglio legale.
A suo tempo, ho compilato il modello 730/2012 tramite Caf. Quest'ultimo, sbagliando, non ha inserito un dato, ragion per cui l'agenzia delle Entrate ha inviato un accertamento (a luglio 2016) che poi è stato inviato a Equitalia (gennaio 2017), con relativa multa di circa 6.000 euro.Ho fatto subito richiesta di rottamazione, che è stata bocciata perché a ruolo nel 2017, e per questo a luglio ho pagato la cifra dovuta.Ora che c'è la rottamazione anche per gli importi 2017 posso presentare richiesta di rimborso? Il Caf deve risarcire soltanto le sanzioni dell'agenzia delle Entrate oppure anche quelle di Equitalia? Loro mi dicono che quelle di Equitalia spettano a me, perché non ho ritirato alla Posta l'accertamento e, quindi, questo è stato mandato a Equitalia. Ma io non ho mai ricevuto questo accertamento: è giusto che la posta non faccia un secondo tentativo di consegna?
Contenzioso e reati tributari
Per una dichiarazione di successione dell'anno 1998 è stata notificata una cartella di pagamento il 6 febbraio 2007. Una volta eccepita la prescrizione, il giudizio in primo grado è stato favorevole al contribuente, quello in secondo grado è stato favorevole all'agenzia delle Entrate, con ricorso in Cassazione in attesa di discussione. L'Agenzia si costituisce in Cassazione, fa lo sgravio della cartella e notifica una nuova cartella il 26 maggio 2010, relativa alla stessa dichiarazione di successione del 1998, "legandola" a una sentenza della Commissione tributaria regionale depositata il 1° giugno 2006. Ne è seguito un nuovo ricorso, con i primi due gradi di giudizio favorevoli all'Agenzia, mentre si è in attesa, anche in questo caso, che si pronunci la Suprema corte. I ricorsi in Cassazione, relativi sia alla prima che alla seconda cartella, sono stati riuniti per essere discussi insieme. È legittimo il comportamento dell'Agenzia nell'emissione delle due cartelle? Quali sono i tempi di prescrizione per le imposte di successione?
Nel caso di rateazioni in corso, ex articolo 3 bis del Dlgs 462-1997, alla data del decesso, le sanzioni devono essere pagate dagli eredi? In caso negativo, è ammesso il rimborso?
Mi sono accorta di aver cominciato una rateizzazione (20 rate) con il pagamento della prima rata (15 giugno 2016) con due giorni di ritardo, per imposte relative al 2013 (controllo automatizzato). In base al Dlgs 462/1997, aggiornato al 21 ottobre 2015, non rientra nel lieve adempimento, che permette un ritardo di 7 giorni per la prima rata, in quanto tale agevolazione parte dal periodo di imposta 2014. Si può fare qualcosa per evitare l'iscrizione a ruolo per tale errore o bisognerà aspettare e poi fare ricorso rivalendomi del favor rei?
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