Modulo Adv senza contenuti
{ "slot": "Top" }
1835 quesiti trovati
Previdenza e pensioni
La riforma in base alla quale è prevista la riduzione delle aliquote di rendimento periodo retributivo, per le pensioni degli statali ex Inpdap, riguarda solo l'anno 2024, e quindi è finalizzata a un risparmio su tale anno? Nel 2025, teoricamente, torneranno le vecchie aliquote, contenute nell’allegato A alla legge 965/1965?
Mi hanno detto che per percepire l'importo pieno di pensione prevista si deve aver versato contributi per almeno 30 ore lavorative a settimana durante gli anni di lavoro. A tal proposito mi chiedevo, ragionando su un calcolo ipotetico, se una persona per andare in pensione deve lavorare 42 anni e ha fatto 21 anni a tempo pieno (40 ore settimanali) e 21 anni part time (20 ore settimanali) quando sarà il momento della pensione si farà una media ( quindi 30 ore settimanali per 42 anni) o come viene calcolato l'importo?
Una lavoratrice ha inoltrato istanza di rendita vitalizia, ex articolo 13, comma 5, della legge 1338/1962, nel novembre 2022 (per contributi omessi dal datore di lavoro dal 1993 al 2000). L'Inps risponde che la stessa non può essere evasa in forza della sentenza 21302/2017 della Cassazione, che ne osta - a suo dire - la procedibilità. Con risposta motivata l'Inps considera la procedibilità nel caso in cui la rendita in esame poteva essere richiesta entro un decennio (legge 335/1995) e che- in via prudenziale - le domande che sarebbero prescritte sono sospese in attesa di valutazione da parte del ministero del Lavoro. Cosa ne pensa l'esperto?
Una ex insegnante in pensione apre una partita Iva per la coltivazione di agrumi nel 2016. Dato che di fatto non è mai riuscita ad avviare in pieno l'attività (non ha avuto mai dipendenti e mai dei veri e propri clienti), nel marzo 2022 ha chiuso la partita Iva. Nel frattempo l'Inps, mediante avviso di cartelle, ha provveduto a chiedere i contributi previdenziali Ivs dei coltivatori diretti per il periodo 2016-2022. Tenuto conto che la signora è in pensione da almeno 15 anni, che non c'è stato fatturato di vendita di prodotti agricoli, che ogni anno ha dichiarato un totale di redditi dominicali pari a 629 euro e redditi agrari per 298 euro, e che oltre al reddito di pensione, ha dichiarato redditi diversi (collaborazioni occasionali derivanti dall'esercizio di attività di docente per i doposcuola) per un importo inferiore a mille euro euro lordi, è corretto che l'Inps pretenda il pagamento di tali contributi previdenziali?
Il massimale annuo della base contributiva e pensionabile, previsto per quest'anno dalla circolare Inps 21 del 25 gennaio 2024, si applica a tutte le tipologie di reddito di lavoro dipendente e assimilato, inclusi i compensi delle collaborazioni coordinate e continuative con iscrizione alla gestione separata Inps?
Sono una docente di scuola primaria in pensione dal settembre 2023. Alla luce del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) della scuola, siglato il 18 gennaio 2024, a quali adempimenti sarà tenuta l'ultima scuola di titolarità per adeguare la pensione ai miglioramenti contrattuali? Io sono iscritta al fondo Espero dal novembre 2006 e la scuola, in ottobre 2023, mi ha rilasciato il modello Tfr1; essendo aumentata la retribuzione professionale per i docenti dal gennaio 2022, la scuola dovrà rilasciare il modello Tfr2? E per l'adeguamento della pensione e la buonuscita, quali altri adempimenti sono richiesti alla scuola? Il pensionato dovrà fare istanza relativa all'ultima scuola di appartenenza?
Sono in pensione dal primo gennaio 2024 e mi chiedevo se posso chiedere spiegazioni all'Inps su come è stato calcolato tale importo o in alternativa quale altro istituto o ente possa essermi di aiuto.
Un soggetto ha lavorato per anni nel settore privato, arrivando a conseguire un certo reddito, dopodiché è diventato dipendente pubblico, con reddito all'incirca dimezzato e destinato verosimilmente a variare poco fino all'età della pensione. Fa richiesta di riscatto degli anni di laurea compresi tra il 1992 e il 1995, con calcolo ordinario, gestione dei dipendenti privati; l'onere è dunque rilevante e pari a diverse decine di migliaia di euro. Il beneficio pensionistico che ne conseguirà, che sarà su base retributiva e non contributiva, è comunque già prefissato e calcolabile (basato sull'ultimo reddito da dipendente privato percepito), oppure potrà essere determinato con esattezza solo al momento del pensionamento, facendo riferimento ai redditi (più bassi) percepiti negli ultimi anni precedenti la pensione? Sembra di capire che, a fronte di un esborso di un certo importo, è già noto che la pensione aumenterà annualmente di un sedicesimo circa di tale esborso, a prescindere dall'andamento dei redditi da lavoro da oggi in poi; si chiede se tale interpretazione è corretta.
Il riscatto di un ordinario corso di laurea di cinque anni (terminato ad aprile 1996) può essere utilizzato per anticipare la pensione dai 64 ai 59 anni a un lavoratore iscritto ininterrottamente dal 1997 alla gestione separata (come amministratore di Srl), oppure serve solo per la determinazione del montante contributivo, in quanto mi sembra di capire che ante 1996 non si possono riscattare corsi di laurea?
Nel 2028 avrò 67 anni e andrò in pensione di vecchiaia. Per circa trent'anni ho versato i contributi come lavoratore subordinato nel settore privato, e da due anni sono diventato dipendente pubblico. Mi è stato detto che i contributi dei due settori - privato e pubblico - non sono cumulabili e che quelli del pubblico andranno persi, per cui prenderò la pensione in base ai soli contributi versati come lavoratore nel privato. È veramente così?
L'articolo 1, comma 161, della legge di Bilancio per il 2024 (n. 213/2023), riferendosi alla revisione dei coefficienti per la determinazione delle quote retributive di alcuni lavoratori del settore pubblico, precisa che «le disposizioni di cui ai commi da 157 a 160 non si applicano ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023». Sono un dirigente sanitario non medico e, da qualche anno, ho maturato i requisiti per andare in pensione con quota 100. La mia anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 era inferiore ai 18 anni. Nel mio caso, se faccio domanda di pensionamento nel 2024, in virtù della norma citata i coefficienti utilizzati per il calcolo della quota retributiva saranno immutati rispetto ai precedenti validi fino al 2023?
Mia moglie lavora nel settore della sanità, come infermiera. A dicembre 2023 ha maturato 41 anni di contributi, e la prima finestra si è aperta a gennaio 2024. Fermo restando che la sua pensione rientra nel calcolo misto, vorrei sapere se le aliquote che verranno applicate saranno quelle del 2024 o se si mantengono quelle del 2023.
Smart24 Lavoro
Smart24 Superbonus
Modulo24 Famiglia
Modulo24 Società
Modulo24 Accertamento e Riscossione
Smart24 Fisco