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1087 quesiti trovati
Redditi di lavoro autonomo
Un venditore a domicilio nel 2023 ha fatturato per un importo superiore al limite di 85mila euro. Nel 2024 vorrebbe cambiare attività e adottare il regime forfettario. Il fatto di essere venditore a domicilio gli consente di accedere al forfait nonostante il superamento del limite?
Un infermiere, libero professionista in regime forfettario, presta la propria attività in uno studio di pediatri. Dal 2024, egli emette fattura elettronica nei confronti di tre pediatri, concordando il pagamento bimestrale delle sue prestazioni. L'infermiere emette, in data 1° febbraio 2024, la fattura elettronica, con codice TD01, indicando nella descrizione «Prestazioni infermieristiche per i mesi di dicembre 2023 e gennaio 2024». La fattura viene incassata entro il 15 febbraio 2024. Si chiede: - se l'emissione della fattura è da ritenere corretta, considerando che le prestazioni di servizi vanno fatturate entro il dodicesimo giorno dal pagamento del corrispettivo (che, nel caso indicato, viene posticipato rispetto alla data della fattura); - se il codice da indicare è effettivamente TD01, oppure se è TD06; - se l'infermiere dovrà procedere con il calcolo del ravvedimento per tardiva emissione della fattura, in relazione alle prestazioni effettuate nel mese di dicembre.
Un docente, dipendente a tempo pieno in una scuola pubblica ha aderito al fondo Espero. Tale soggetto è titolare di partita Iva, con la quale svolge la libera professione in regime forfettario. L'adesione al fondo Espero determina una riduzione dell'imponibile su cui calcolare il limite dei 30mila euro (casella 1 della Cu, certificazione unica). Quindi, è corretto che il docente continui a operare con il regime forfettario, considerando che il suo reddito, in virtù delle deduzioni, è inferiore a 30mila euro?
Un professionista iscritto ad albo svolge la propria attività individualmente, con propria partita Iva, presso la propria abitazione e in modo associato, in quanto socio di studio associato, presso un immobile locato dallo studio nello stesso Comune. L'articolo 54, comma 2, del Tuir (Dpr 917/1986), afferma che, se il professionista non dispone di altro ufficio adibito esclusivamente all'esercizio di arte o professione nel medesimo Comune in cui risiede, può dedurre il 50% delle spese di impiego degli immobili adibiti a uso promiscuo. Nel caso in questione, il professionista può dedurre al 50% le spese dell'immobile abitativo usato promiscuamente per l'attività svolta con propria partita Iva oppure non può, visto che con lo studio associato ha un ufficio adibito all'esercizio della professione seppur in forma associata?
Nel 2023, un soggetto ha aperto la partita Iva come professionista forfettario. Ad aprile dello stesso anno, ha cessato il rapporto di lavoro dipendente, percependo un reddito complessivo di 22mila euro, comprensivo di ottomila euro di incentivo all'esodo. Avendo percepito la Naspi (nuova assicurazione sociale per l'impiego) anticipata nel 2023 per un importo di circa 22mila euro, questo soggetto può applicare il regime forfettario per l'anno 2024, considerando che la somma dei due redditi citati è superiore a 30mila euro?
Un libero professionista in contabilità ordinaria vuole acquisire l'autovettura, che ha acquistato come privato, come bene strumentale da utilizzare per l'attività. Per detrarre gli ammortamenti e le relative spese basta una ricevuta fuori campo Iva da privato a libero professionista con partita Iva?
Di frequente, nell'esercizio delle attività professionali, il professionista ottiene il deposito di una somma, comprensiva sia degli onorari che delle spese anticipate in nome e per conto del cliente. L'articolo 3 del Dm Finanze 31 ottobre 1974 dà la possibilità - agli esercenti la professione notarile e quella forense, nonché quella di commercialista - di emettere la fattura entro sessanta giorni dalla data di costituzione del deposito, quando questo sia composto indistintamente da somme aventi natura di corrispettivo e da somme percepite a titolo di spese. Si chiede se, in questi casi, la ritenuta d'acconto dovrà essere effettuata dal sostituto, prendendo come riferimento la data di costituzione del fondo spese, o se dovrà rilevare la ritenuta operata con riferimento alla fattura emessa con data successiva.
Un consulente finanziario autonomo (Cfa) in regime forfettario, sottoposto ai vincoli degli articoli 1, commi 2 e 5, e 18-bis, nonché dell'allegato I sez. C per la definizione di "strumento Finanziario" del Testo Unico della Finanza (Dlgs 58/1998), ha come cliente una Srl alla quale fattura regolarmente le sue competenze. Lo stesso consulente ha ricevuto una proposta, da parte della stessa società a cui fattura, di entrare a far parte del suo Consiglio di amministrazione, percependo un determinato compenso. Con tale incarico, l'attività svolta come consigliere non si sovrappone con quella del Cfa in quanto andrebbe a compiere attività che non sono tassativamente previste dalle norme citate. Può il contribuente continuare a fatturare alla società le sue competenze da Cfa sempre in regime forfettario e contemporaneamente svolgere l'attività di consigliere del Cda con compenso?
Un lavoratore autonomo - che ha aderito al regime forfettario di determinazione del reddito ex articolo 1, commi 54-89, della legge 190/2014 (di Stabilità per il 2015) - ha percepito una pensione di importo inferiore a 30mila euro nel 2023. Nel 2024, tenuto conto dell'adeguamento delle pensioni all'inflazione, si presume che il totale delle rate di pensioni da riscuotere possa aggirarsi intorno ai 31mila euro. Tale soggetto può emettere le fatture per i compensi percepiti senza applicazione di Iva e ritenute, come ha sempre fatto finora, oppure, considerato che il limite dei 30mila di pensione sarà superato nel corso del 2024, esce dal regime forfettario ed è tenuto a emettere fatture con Iva e ritenute di acconto?
In uno studio professionale associato, è deceduto uno dei tre professionisti partecipanti. Nell'anno successivo al decesso, lo studio pagherà all'erede una somma liquidata in base allo statuto dell'associazione, somma costituita prevalentemente dagli utili maturati nell'anno precedente, fino alla data di morte del professionista. Lo studio associato, nel momento in cui pagherà tale somma, dovrà trattenere la ritenuta d'acconto del 20 per cento, ex articolo 25 del Dpr 600/1973?
Ho aperto la partita Iva a gennaio e vorrei dedurre il 50% dei costi dell'affitto e delle utenze della casa dove lavoro e abito; non ho altri immobili a disposizione. Il commercialista dice che, per poter dedurre i costi (non l'Iva), devo avere le fatture elettroniche intestate a me, con l'indicazione della partita Iva appena aperta. È corretto? Senza l'indicazione in fattura della partita Iva, non posso dedurre il costo delle utenze private? E per quanto riguarda le spese condominiali?
Un libero professionista, in regime semplificato, ha acquistato dei pacchetti di servizi di informazione telematica, con pagamenti rateali mensili. La fattura con importo totale è stata ricevuta nel mese di ottobre 2023, e la prima rata è stata pagata nel mese di dicembre 2023. Si chiede se il costo totale + Iva può essere dedotto nel 2023 o in quote mensili, in base ai relativi pagamenti.
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