Professionisti, la tassazione del differenziale da sconto in fattura
Un professionista emette una fattura con sconto in fattura al 100% a un cliente. All’atto della riduzione del credito verso il cliente il professionista fornitore registrerà un credito d’imposta pari al 110% del corrispettivo ceduto, di cui il 10% quale provento finanziario. Secondo l’Oic la differenza tra il valore di iscrizione del credito tributario e il suo valore nominale dev'essere iscritta in quote costanti (e quindi riscontate), lungo il periodo di tempo in cui la legge consente di utilizzare il credito in compensazione, a conto economico nella voce "Proventi finanziari". Si chiede se anche il professionista debba riscontare tali importi oppure, in virtù proprio del fatto di essere un professionista (quindi soggetto che applica il criterio di cassa), non debba riscontare il provento finanziario ma considerarlo come reddito nell’anno della fatturazione.
Quesito con risposta a cura di
Cristina Odorizzi
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